Durante il Novecento cominciò a diffondersi l’idea che ci fosse un collegamento tra percezione corporea ed espressione del sentire umano.
Il concetto di corpo fu preso in considerazione da molti tra filosofi, psicanalisti e pensatori e così un passo alla volta si è arrivati al moderno concetto di consapevolezza corporea intesa come la capacità di sentire e percepire il proprio corpo, di essere coscienti dei propri movimenti e delle emozioni che esprimiamo attraverso essi.
Un po' di storia
Facendo un passo indietro è la Psicologia Umanista ad aver restituito dignità al corpo e al suo sentire, aver teorizzato che l’essere umano comunica con l’ambiente anche attraverso la gestualità e i movimenti corporei e che è mediante il corpo che può esprimere i suoi vissuti emotivi e imparare a conoscere meglio se stesso.
Nella Terapia della Gestalt, corrente di psicoterapia del filone umanistico, il corpo non è un’entità separata, l’uomo viene considerato in senso olistico e grande rilevanza viene data alla percezione corporea. Diventare consapevoli del respiro, della postura, dei movimenti facilita l’esplorazione delle emozioni, del proprio essere al mondo e nel mondo. Attraverso il corpo è possibile contattare le sensazioni provate e riconoscere quindi quei bisogni che emergono via via dallo sfondo e muoversi per soddisfarli.
Marleau-Ponty, filosofo francese, parla di “schema corporeo” definendolo come l’insieme schematico delle possibilità di azione e movimento del corpo, e di “immagine corporea” come una serie di esperienze riguardanti il nostro corpo vissute con consapevolezza.
Melanie Klein, psicoanalista che studiò le fasi di crescita del bambino in relazione al rapporto con la madre, definisce il corpo come una stazione che emette e che riceve segnali, Edmund Husserl, fondatore della fenomenologia, distingue tra “essere un corpo” e “avere un corpo” introducendo il concetto di corpo vissuto.
Jean Paul Sartre, filosofo e scrittore, sostiene che attraverso il corpo, intessendo relazioni con l’ambiente, prendiamo consapevolezza dell’esistenza del mondo e che la sensazione, che viene percepita prima di essere stata pensata, è il modo che ha il corpo di pensare la realtà.
Cosa è la consapevolezza corporea
Oggi il concetto di consapevolezza corporea è sempre più diffuso dal momento che è stata ormai riconosciuta l’importanza per l’essere umano, considerato un tutt’uno mente e corpo, imparare a conoscersi anche attraverso il vissuto emozionale e la relativa risposta corporea riuscendo così a relazionarsi meglio con se stesso e con il mondo esterno.
Si considera la consapevolezza corporea come l’integrazione di tre elementi:
- la percezione di messaggi che provengono dall’interno del nostro corpo quali l’intensità del respiro, la sensazione di fame o freddo e le emozioni
- la percezione di segnali esterni al nostro corpo che ci forniscono informazioni riguardanti il corpo stesso
- l’organizzazione dei movimenti delle varie parti del corpo
Cosa significa essere consapevoli del proprio corpo
Quando l’essere umano si relaziona col mondo esterno lo fa con la parola e anche, spesso in modo non consapevole, attraverso il corpo e i suoi movimenti. Mediante il corpo entra anche in contatto con la sua realtà interna e a seconda dei pensieri formulati, dei sentimenti e delle emozioni provate il corpo manda precisi segnali che spesso vengono sottovalutati o addirittura ignorati.
Avere consapevolezza corporea significa essere consci dei propri movimenti e riconoscere le reazioni che pensieri ed emozioni provocano nel nostro corpo. Vuol dire sapere cosa stiamo facendo in quel dato momento e andare per il mondo senza pilota automatico mettendo coscienza nell’azione compiuta.
Consapevolezza del corpo è anche consapevolezza del respiro e essere presenti nel qui e ora. Respirare significa essere vivi e far parte del mondo e il radicamento al momento presente diventa importante per rispondere alle varie situazioni che si presentano nella nostra vita.
Se è vero che il corpo ci parla dandoci indicazioni importanti su ciò che stiamo vivendo è altrettanto vero che la maggior parte delle volte è molto difficile percepire questi segnali soprattutto quando non si è abituati a prestare ascolto a se stessi. Normalmente ci accorgiamo che una parte del nostro corpo “esiste” solo quando in quel punto preciso proviamo un dolore forte.
Il fine è arrivare ad usare il corpo come strumento per vivere la quotidianità comprendendo i messaggi che ci invia e riconoscendo a cosa fanno riferimento. Il processo richiede tempo e per poter fare ciò è necessario avere verso se stessi e il proprio corpo un atteggiamento di accettazione, iniziare ad osservarci senza valutazione e senza giudizio per entrare pienamente in contatto con la sensazione provata nel momento presente.
In che modo avere consapevolezza corporea mi aiuta a vivere meglio?
Se viene ascoltato con attenzione il nostro corpo diventa il nostro principale e più autentico informatore.
Con il tempo e la pratica avere consapevolezza corporea diventa un modo di essere, di essere vivi nel mondo, uno strumento che ci permette di scegliere in modo conscio quale atteggiamento assumere davanti agli eventi che si presentano nella nostra vita, di aumentare la nostra capacità di stare in relazione con noi stessi e con gli altri.
Il livello di benessere generale aumenta perché riconoscere determinati segnali corporei nel momento in cui si presentano permette di agire immediatamente e prevenire situazioni che avrebbero probabilmente procurato malesseri e disagi.
Non ultimo, sviluppare consapevolezza corporea permette di aumentare la propria autostima e la capacità di comunicare in modo assertivo: se si è consapevoli del proprio corpo e dei suoi bisogni si è infatti più stimolati a comunicarli agli altri in modo che vengano soddisfatti mantenendo un buon rapporto con l’ambiente circostante.